Gh'è nacc vanti 'l Nanni Svampa, col dij Gufi.
Negli anni Settanta accanto all'attivismo politico e alle apparizioni teatrali,
Svampa si era dato alla (ri)scoperta della canzone popolare lombarda, a cui dedicò 12 dischi che mescolavano rime da osteria, battute lascive, musiche tradizionali e canti di guerra. Un lavoro quasi più da ricercatore e da filologo che da semplice cantante. Da allora aveva mantenuto un'altissima popolarità grazie a una continua attività di cabaret e musica sui palchi dei teatri e dei locali di musica, e aveva continuato pressoché fino all'ultimo.
(da Repubblica.it)
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